Uno dei primi pensieri alla nascita del primo figlio è l’allattamento e la perenne scelta fra il latte artificiale e quello materno. Ovviamente il latte materno sembra essere il modo ottimale per nutrire un figlio e far si che esso cresca sano. Fra l’altro è una delle caratteristiche che tutti i mammiferi si portano dietro dall’epoca del triassico. Nell’essere umano esiste anche il concetto di baliaggio, ovvero l’allattamento di prole altrui. L’allattamento al seno ha comunque acquisito significati diversi nel corso della storia o si è semplicemente legata a determinati stili di vita. Nella metà del XX secolo ad esempio era considerato allattare al seno una prerogativa delle classi sociali con un livello economico e culturale medio-alto. Il latte naturale comunque pare si consigli, in caso di mancanza di problemi, per i primi sei mesi di vita di un bambino. Questo perché ci possono essere motivi che ostacolino la naturale alimentazione costringendo a somministrare il latte artificiale, che a differenza di quello che si dice è comunque sano e nutriente. Oggi, forse a causa del dolore che in alcuni soggetti provoca un primo allattamento, pare che quasi il 60-70% dei bambini viene allattato con latte non materno, questo dalle prime 7 ore di vita per tutti i primi tre mesi di vita.
Spesso esso si usa anche diluito, ma in questo caso dipende dall’età del bambino, in pari quantità al primo mese e con variazioni nei mesi successivi; in tre parti di latte e una d’acqua nel quarto mese e va a diminuire quasi totalmente verso l’anno di nascita. Recenti studi poi incrociati fra gli oculisti e gli ortodontisti ci fanno capire che le donne sono praticamente destinate a soffrire anche su questo punto di vista. Questo perché l’alimentazione materna, naturale, aiuti nello sviluppo di una postura corretta e riflessi migliori. Ciò pare sia dovuto non alla qualità del latte, ma bensì alla postura che i bambini assumerebbero anche nel passare da un seno all’altro. Questo perché nel caso di un allattamento artificiale, non risulta spontaneo cambiare posizione al bambino mentre lo si allatta. Quindi gli oculisti consigliano un cambio di posizione che imiti l’allattamento al senso, basta quindi avere delle semplici accortezze e fare questo cambio a metà poppata, proprio come una pausa insomma. Ciò eviterà la creazione di problemi che possono risultare difficili da cambiare quando il bambino sarà più grande e si vengono a scoprire verso l’età di 5 anni, quindi nei primi periodi della scuola materna.