Il tipo di tavola poi, come capita in molti altri sport, l’oggetto utilizzato per, varia a seconda del peso dello sportivo ma anche della tecnica o comunque lo stile, preferito. Le tavole infatti prendono forme e nomi diversi, se per esempio si intende surfare, come si dice in gergo, delle onde molto grandi si utilizzano le tavole denominate Gun. La sua forma permette, letteralmente di tagliare l’onda grazie alla sua forma lunga e appuntita. Il materiale ovviamente è particolare, costoso, leggero ma non troppo, in poliuretano, in quanto resistente addirittura, non solo agli urti ma anche ai raggi UV.
Addirittura negli ultimi anni si utilizza molto la resina epossidica, che le rende ancora più forti e leggere delle precedenti. In molti modelli è inserita anche la fibra di vetro, ma questo materiale è più a contatto con l’anima della tavola che con i piedi dello sportivo considerando che viene impregnato di resina, per una questione di sicurezza. La punta cambia se si parla della tecnica longboard, ovvero uno stile più fluido che ha bisogno di uno stile arrotondato. Considerate che questa tecnica ha addirittura delle competizioni dedicate solo ad esso, un po’ come accade nel nuoto per i vari stili.
È interessante scoprire che a livello storico i primi cenni ci arrivano dal capitano James Cook, non a caso lo scopritore delle Hawaii, lo stato dove questo sport viene praticato con più frequenza a causa dell’abbondanza di onde monumentali. Lo scopritore sembra entusiasta davanti alle piroette dei polinesiani alle prese con la forza della natura su tavole di legno, del tutto rudimentali rispetto a quelle che noi ora conosciamo, ovvero costituite da tre tavole di legno legate insieme. Le descrive come persone immensamente felici nel lasciarsi trasportare dalle onde del mare.
Ecco Kelly Slater in azione in un video spettacolare: