Arriva il periodo, forse migliore per gli amanti della fotografia, per poter fotografare anche ciò che è al di sotto del livello del mare. Una natura completamente diversa che può regalare tanto agli occhi e al cuore. L’attrezzatura se da professionista ovviamente, costa un po’ in più, parliamo di fotocamere e videocamere subacquee studiate per evitare che l’acqua entri nell’apparecchio. I primi tentativi si hanno fra la metà del 1800 e l’inizio del 1900, il 1955 può considerarsi comunque l’inizio di quella che è la fotografia a colori, così come oggi la conosciamo. All’epoca veniva usata una Rolleiflex semplicemente inserita in una custodia stagna. Ma il grande salto di “tecnologia” si ha quando per impermeabilizzare i filamenti dei flash si decise di ignettare con delle siringhe della cera bollente, rendendo così possibile i primi scatti subacquei. Le macchine che oggi abbiamo noi, magari a prezzi anche scontatissimi sono il frutto del lavoro fatto negli anni passati, lavoro che ha sperimentato gli effetti del peso della massa acquea sull’apparecchio a 40 metri di profondità, venendo così a conoscenza dei limiti. Alcuni casi trascurando persino se stessi e costringendosi così a forzate terapie iperbariche. Circa nel 1930 ad impermeabilizzare le macchine c’erano ancora solo delle custodie.
Verso la fine del 1900 si iniziano ad usare anche piccoli sommergibili che danno la possibilità di riportare su cose e immagini, così come fu per il reportage sul Titanic nel 1991, il quale infatti era stato scoperto 6 anni prima, ma a cui era difficile arrivare a causa dei 3.800metri di profondità. Questo perché una fotocamera o una videocamera oltre ad essere completamente a tenuta stagna devono anche riuscire a sopportare la grave pressione dell’acqua. Oggi molti che non lo fanno per professione ma solo per passione per la subacquea sono tornati alla custodia subacquea, avendo così la possibilità di utilizzare la stessa macchina dentro e fuori l’acqua. Tutte le custodie comunque sono altrettanto ben studiate, infatti hanno al di fuori di esse manopole che permettono lo scatto e altro senza essere impacciati nell’impostare i comandi. Tutto questo grazie a paratie che reggono la pressione ed a importanti guarnizioni siliconate nei punti di giuntura fra i diversi materiali. Le custodie sono più indicate per i non-professionisti però, in quanto potrebbero insorgere delle problematiche a livello ottico, ciò a causa delle rifrazioni dovute all’acqua accentuate sulla custodia. Per quel che riguarda i prezzi di oggi per una piccola macchina subacquea si aggirano normalmente tra i 30 ed i 40 euro.