Il mondo dei videogiochi ha conosciuto un boom esponenziale negli anni ’90. Quel boom probabilmente non sarà più replicabile, questo perchè gli ”home gaming” erano una novità assoluta e contestualmente alla situazione economica che il mondo stava vivendo, portò a spese folli un mercato che fino ad allora non esisteva nemmeno. Oggi invece i videogiochi sono all’ordine del giorno, anche se per conquistarsi un posto nelle case degli utenti devono lottare e sgomitare non poco. Pensate solo a quante sono le console presenti oggi in commercio. Per ogni console ci sono migliaia di titoli da poter selezionare ed acquistare, sia che lo facciate online attraverso gli stores sia che acquistiate dal negoziante di fiducia. Oggi vogliamo focalizzare la nostra attenzione su un nuovo videogioco che è arrivato in commercio dopo diverso tempo di attesa. Ci riferiamo a Dead Space, un horror game che già in passato ha scritto pagine e pagine riservate alla generazione moderna. Il terzo capitolo della saga sarà allo stesso livello dei suoi predecessori? Dalla nostra prova abbiamo evidenziato tanti pro e qualche contro. Per sapere a cosa ci riferiamo, non vi resta che prestare attenzione a quanto segue.
La trama del gioco è perfettamente in linea con quella dei due capitoli precedenti. Siamo infatti alla presenza di quella che a detta di molti potrebbe terminare in una trilogia. Il gioco si divide in 16 capitoli e subito evidenziamo come la grafica sia migliorata rispetto ad alcuni bug che si venivano ad evidenziare negli altri capitoli della storia. Tuttavia dobbiamo registrare lo scarso realismo riscontrato nella fisionomia dei volti dei protagonisti e dei nemici, cosa che per uno sparatutto dovrebbe essere nettamente migliorata. Ciò che non ci ha convinto molto è l’intreccio narrativo della storia, un po’ troppo confusionario e a volte contraddittorio. Tuttavia tenendo sempre conto che siamo alla presenza di un gioco sparatutto in cui ciò che conta è superare il livello per poter accedere a quello successivo, ci si può accontentare. Sia ben chiaro, la tipologia di gioco conta eccome in una recensione, visto che in questa particolare categoria quello che conta davvero è la fluidità di gioco, che deve essere sufficiente per poter almeno divertirsi giocando – e su questo Dead Space 3 ci riesce benissimo – e un allineamento complessivo qualora si tratti di un sequel. Detto questo tutto ciò che c’è attorno agli elementi portanti di uno sparatutto è un di più e proprio per questo non si deve pretendere oltre.