L’inchiostro sotto pelle è diventata ormai una passione sfrenata per tanti, anzi tantissimi.
Non a caso infatti, i tatuaggi hanno creato una vera e proprio economia che va oltre la crisi e gira intorno alla voglia di sperimentare tutte le tecniche di espressione di quest’arte, antica e futuristica al tempo stesso.
Oggi ci concentriamo sul futuro, parlando di una tecnica che sta prendendo piede tra gli amanti dei tattoo: il dotwork, anche conosciuto come dot style.
Si tratta di un tatuaggio a puntini molto ravvicinati, che creano un effetto tridimensionale molto accattivante.
Con questa tecnica, l’artista o il tatuatore utilizza una serie di puntini di diversa dimensione e densità per creare ombreggiature, texture e dettagli. La quantità e la disposizione dei puntini determinano l’aspetto finale del tatuaggio. Questa tecnica può essere utilizzata per creare una vasta gamma di stili, dal realismo dettagliato a disegni più astratti.
Oltre al tatuaggio, il dotwork può essere impiegato anche in altri ambiti artistici, come il disegno a mano libera o la grafica digitale. Artisti e illustratori utilizzano i puntini per creare texture, tonalità e profondità nelle loro opere.
Il dotwork richiede precisione e pazienza, poiché l’artista deve applicare i puntini uno per uno per creare l’immagine desiderata. Il risultato finale può essere molto dettagliato e suggestivo, ma richiede un’abilità artistica e una tecnica avanzata per essere realizzato in modo efficace.
Il dotwork viene richiesto soprattutto per tatuaggi a tema geometrico e religioso, di ispirazione buddhista (in cui troviamo soggetti come i mandala) o miti nordici.
I colori più richiesti nel genere sono il nero, il blu e il rosso. Quest’ultimo risalta particolarmente nei disegni geometrici ed è utilizzato per creare contrasti e offre la possibilità di dare l’idea della tridimensionalità e della profondità.
Sempre più artisti del tatuaggio hanno avuto il coraggio di sperimentare ed esplorare i limiti di ciò che questa tecnica ha da offrire, andando oltre il tradizionale, l’orientale e il realistico.
Come i tatuaggi classici, anche questi devono essere curati attentamente per qualche giorno.
Bastano pochi semplici passi:
- lavate il tatuaggio con un detergente neutro e acqua tiepida
- coprite la parte tatuata con del Bepanthenol (o comunque una crema molto idratante)
- avvolgete il tutto con della pellicola per i primi 2/3 giorni
In questo modo il dotwork rimarrà sempre come appena fatto.
Qui sotto una gallery con tanti esempi di questa tecnica. Attenzione però, guardando queste immagini viene una smodata voglia di tatuarsi. 🙂
Questo invece un video sulla tecnica del dotwork tattoo, così vedi un tatuatore all’opera: