Emerse da garage polverosi e scantinati ammuffiti, le biciclette fanno la loro ricomparsa in massa, nel periodo estivo. Sono le belle giornate, il caldo, il desiderio di dedicarsi a qualche ora di sano movimento o solo la comodità di un mezzo ecologico e utile per le proprie attività quotidiane a spingerne all’utilizzo.
Quando nascono le biciclette
Si dice che delle prime protobiciclette fossero già usate in Cina circa 9.500 anni fa o dai Sumeri 8.000 anni fa, ma si trattava di una sorta di carri a due ruote, a volte anche trainate da quadrupedi. In ordine cronologico, il primo disegno di una bicicletta, più simile a come noi la concepiamo, risale a Leonardo Da Vinci nel suo Codice Atlantico intorno al 1490, ma la sua autenticità non è ancora stata provata.
La bicicletta “a spinta”
Di sicura paternità è invece il velocifero o celerifero, opera del giovane Conte Mede de Sivrac, che realizzò questa prima versione della bicicletta nel 1791, in legno, che si muoveva spinta con i piedi perché senza pedali. Non ebbe un vero successo, perché fu vista per lo più come un bizzarro giocattolo per adulti, anche grazie alle fantasiose forme che furono date al corpo centrale: serpente, leone, cavallo.
La prima bicicletta utilizzata come mezzo di trasporto fu la “draisienne”, chiamata “draisina” in Italia.
Prende il nome dal barone Karl Von Drais che la mise a punto in Baviera nel 1817, aggiungendo sterzo e apposito “poggia pancia” per favorire la spinta con i piedi. A Londra cominciò a essere realizzata in metallo, vi fu inserito un contachilometri sul manubrio, un parafango, il riposa-gomiti e ne fu realizzata anche una versione femminile con il telaio abbassato. In breve tempo la draisina conquistò il ceto benestante in Francia e in Gran Bretagna, l’unico che poteva permettersi di acquistarla, dato il costo elevato. Risalgono allo stesso periodo le prime leggi, emanate per vietare in città l’utilizzo del “velocipede” (così indicato dalla Direzione Generale di Polizia di Milano in un bando del 1819) perché pericoloso.
La prima bicicletta a pedali
La prima bicicletta a pedali si deve al giovane Ernest Michaux, che li realizzò proprio per una draisina, aggiungendoli alla ruota anteriore e realizzando, per la prima volta, anche un rudimentale freno.
La svolta fu l’invenzione (o il recupero, visto che già Leonardo Da Vinci l’aveva disegnata) della trasmissione a catena nel 1868 ad opera dell’orologiaio parigino Guilmet. Grazie a questo sistema non fu più necessario aumentare la dimensione della ruota per avere maggiore velocità. La trasmissione fu perfezionata in 20 anni di esperimenti, a cui contribuirono anche alcuni artigiani italiani tra cui, con gran successo, Edoardo Bianchi nel 1885.
Da questo periodo in poi si susseguono molti modelli, realizzati da altrettanti inventori in molti paesi del mondo, la maggior parte dei quali non ebbe grande successo, per poi essere in alcuni casi ripresi negli anni successivi. Fu una vera e propria corsa alla bicicletta culminante con la “casuale” vulcanizzazione della gomma, che portò le ruote ad essere come noi le conosciamo, da parte di Charles Goodyear.
Quanto costa una bicicletta
Se ne trovano ormai a qualsiasi prezzo e per tutte le tasche, da un minimo di 70 euro fino anche a 3000€ per quelle elettriche, in negozi fisici o anche online.
Ci sono anche siti dove è possibile anche trovare biciclette usate e molti negozi online per i ricambi.
Ma gli appassionati di biciclette sono tanti e in rete si trovano molti siti di qualità dove avere notizie su questo ecologico mezzo di trasporto. Ve ne consigliamo uno su tutti: Cyclinside. Molto interessante e curioso è il collegamento tra bicicletta e musica, come si può leggere in questo articolo su Raggi di Storia, un sito dedicato alle biciclette e alle sue manifestazioni.
Come non citare, poi, le acrobazie compiute a due ruote. Ecco solo un assaggio in video: