La recessione è tutt’altro che finita. La crisi che l’Europa sta incontrando in questi anni è davvero qualcosa di spaventoso. Forse per molti potrebbe sembrare esagerato, ma per alcuni è palese che si è tornati ai tempi del dopoguerra, quando carestia e povertà governavano un paese sull’orlo del baratro. Siamo tutti consapevoli che la situazione attuale non solo dell’Italia, ma della CE è drammatica. Le tasse arrivano mese dopo mese, sempre di più e sono sempre meno i soldi che gli italiani possono arrivare a spendere. Le spese vere e proprie sono tutte per le bollette e per le tasse. Ci sono realtà che non riescono ad arrivare a fine mese con due stipendi in casa ed altre ancora che non avendo lavoro devono fare due conti per mettere assieme almeno un pasto completo al giorno. Fino a qualche mese fa l’unica certezza era quella di avere una casa di proprietà, oggi non c’è più neanche quella. Eh già, perchè se da un lato il governo ha varato l’IMU e milioni di famiglie dovranno scucire cifre cospicue per la prima casa, dall’altro chi è in affitto se la passa malissimo. Le cifre per una casa in affitto sono sempre più alte, ma ciò che preoccupa davvero sono gli sfratti.
Solo nel 2011 sono state 56 mila le famiglie che si sono viste notificare un avviso di sfratto. Il dato è ancora più inquietante se consideriamo che dal 2006 al 2011 i morosi sono aumentati del 64%. Sono numeri che devono far riflettere, visto che nell’87% dei casi lo sfratto è stato un atto dovuto per morosità. Un cerchio dal quale non se ne esce: l’inquilino non ha soldi per pagare l’affitto e quindi arriva lo sfratto. La città più colpita dagli sfratti è stata senza dubbio alcuno Roma. La Capitale infatti ha notificato ai suoi cittadini 4.678 provvedimenti di sfratti nel 2011. Seconda in questa degradante classifica c’è Torino, con 2.523 avvisi di sfratto, seguita al terzo posto da Napoli, 1.557 avvisi e da Milano, 1.115 avvisi di sfratto nel capoluogo e 3.244 avvisi in provincia. L’Unione Inquilini ha avvertito che i pronostici sono agghiaccianti. Di questo passo nei prossimi 3 anni ci saranno oltre 250 mila sfrattati in tutta Italia. Insomma la situazione è più che mai d’emergenza. Al momento non si vedono luci in fondo ad un tunnel troppo lungo, che sta riducendo le famiglie italiane sul lastrico e – scusate se è cruda come realtà – costringerà tante persone in mezzo ad una strada.