Piovono cattive notizie per migliaia di lavoratori e di conseguenza per migliaia di famiglie. Qualche giorno fa infatti è arrivata l’ufficialità del fatto che una delle multinazionali più imponenti al mondo, Motorola, chiuderà molto presto un quantitativo enorme delle sedi estere. L’azienda di telefonia mobile, che da decenni è presente sul mercato delle telecomunicazioni e che da sempre ha ricoperto un ruolo di prim’ordine nel ranking mondiale, è in palese difficoltà economiche. Da qui la decisione da parte dei vertici Motorola di chiudere un terzo delle 94 sedi estere dell’azienda. In tutto saranno circa 30 filiali a chiudere i battenti, lasciando a casa oltre 4 mila lavoratori. Numeri impressionanti se evidenziati dal fatto che in pratica Motorola licenzierà il 20% dei suoi dipendenti. Già lo scorso anno Google aveva acquistato Motorola per una cifra pari a 12,5 miliardi di dollari. Nonostante gli investimenti del colosso di Mountain View la ruota non ha girato. Prima prerogativa quindi tagliare gli stipendi e chiudere parte delle sedi. La seconda mossa che Motorola è in procinto di fare è quella di ridurre le operazioni sul mercato asiatico e concentrare le proprie risorse sul suolo americano. Motorola Mobility, questo il nuovo nome dopo l’acquisizione da parte di Google, ha già comunicato al mondo intero la sua decisione.
Una decisione che fa male a migliaia di persone che in Motorola hanno passato anni ed anni di fedele servizio. Per loro c’è la speranza di un rientro in servzio con nuove mansioni. Speranza tuttavia che non rappresenta una certezza visto che si parla di 4 mila persone da dover sistemare in altre figure professionali. Solo qualche settimana fa vi avevamo parlato come Nokia, colosso mondiale nel settore telefonia avesse a sua volta tagliato migliaia di posti di lavoro chiudendo decine di sedi in tutto il mondo. A seguito della notizia che riguardava la casa finlandese fece scalpore la situazione di BlackBerry, anch’essa in netta perdita in questo 2012 e con bilanci in rosso da far spavento. Oggi è la volta di Motorola. Si tratta di aziende che a cavallo tra il 1990 ed il 2000 combattevano a suon di cellulari per contendersi lo scettro di Re del mercato. A distanza di un decennio le cose sono nettamente cambiate, tanto che oggi le società che erano tra le più imponenti al mondo nel settore telefonia sono costrette a licenziare migliaia di operai e chiudere decine di stabilimenti che per anni hanno assicurato la produzione di milioni di cellulari.