Carnevale sta arrivando e già si vedono in giro bambini travestiti da qualsiasi cosa, addirittura anche da classica castagnara o addirittura da zingara. Ma se siamo dei genitori che oltre all’innovazione vogliamo sperimentare anche il classico, possiamo farlo senza alleggerire troppo il portafoglio. Arlecchino ad esempio è la maschera più tradizionale che ci sia, di origine lombarda essendo fra le più famose non può non essere tramandata ai nostri figli. È uno dei vestiti più allegri in assoluto questo perché essendo così povero i suoi amici in occasione del Carnevale, secondo la tradizione, gli regalarono dei pezzi di stoffa avanzati dai loro costumi e la madre gli cucì questo coloratissimo costume. Di fatto la filastrocca recita: “ Per fare un vestito ad Arlecchino ci mise una tappa Meneghino, ne mise un’altra Pulcinella, una Gianduia e una Brighella.” Questa rende al meglio la tradizione della nascita di questa maschera. In genere si presenta con una maschera nera e un mattarello di legno, è un tipo molto stravagante ma allegro, estroverso e pieno di astuzia ma allo stesso tempo è molto pigro. Ha un antagonista, Brighella che come dice il suo nome è un tipo attaccabrighe, insolente e imbroglione.
Brighella è però bergamasco, il suo abito è totalmente diverso, meno semplice di quello di Arlecchino ma più fastoso è la Livrea. Questa in realtà però ha un significato meno fastoso di fatto è simbolo di appartenenza al padrone. È un abito totalmente bianco, i calzoni e la giacca sono listati di verde, ha inoltre un mantello anche questo listato di verde, un berretto e una mezza maschera sul viso. Con questa esercita il suo potere sui più deboli ovvero sulla servitù. Questa però a differenza di Arlecchino potrebbe essere più complicata da trovare. Altro personaggio da non dimenticare e che se non si trova può essere tranquillamente riprodotto in casa semplicemente utilizzando un po’ di fantasia è Pierrot, una della più antiche, di fine ‘500. Il suo abito è tutto bianco con i bottoni neri e una lacrima sul viso nera, è più tranquillo di quelli descritti prima, per certi versi basta osservarlo per rendersi conto che è anche più triste. Al Sud particolarmente amato è il personaggio di Pulcinella, ed è in assoluto la maschera più antica del nostro paese. Addirittura era già conosciuta ai tempi dei Romani e quasi sparita con l’arrivo del Cristianesimo per poi ritornare nel 500 con la tipica Commedia dell’Arte a teatro.