- Da dove vi è nata l’idea di vendere online? La vostra azienda è nativa “digitale” oppure avete anche una esperienza di vendita diretta al pubblico (magari attraverso un negozio su strada)?
Dogsitter.it nasce come portale verticale dedicato agli amanti dei cani. Fino a 3 anni fa era un sito di contenuti cinofili con una bacheca di annunci, una directory di operatori cinofili e varie aree tematiche. La buona popolarità raggiunta (circa 100.000 unique visitors mensili) ci spinse ad aprire una sezione dedicata alla vendita di prodotti per i cani. Nel corso del tempo il catalogo si è allargato sempre più includendo anche tutti i prodotti per gatti.
La nostra è un’esperienza esclusivamente online non avendo mai avuto un negozio tradizionale. E riteniamo del resto che le peculiarità dell’e-commerce siano così rilevanti da essere affrontate con un approccio di questo tipo
- La concorrenza in rete è tanta: quali sono i vostri punti di forza, in cosa credete di differenziarvi?
Nel nostro settore merceologico non è possibile agire più di tanto sul fronte dei prezzi a causa dei ridotti margini consentiti dai produttori. Noi offriamo un ottimo servizio di assistenza alla clientela sia pre che post vendita. Ci facciamo carico, per esempio, di ogni disservizio del corriere agendo per conto del cliente per superare ogni difficoltà. Rendiamo molto fluido il processo di reso o di sostituzione della merce. Consigliamo chiunque si rivolga a noi sia che abbia già comprato sul nostro sito o meno. Offriamo inoltre un’ampiezza del catalogo molto buona e incentrata sui prodotti di maggiore qualità sia delle marche più note che di quelle meno conosciute.
- Da quante persone è composta la vostra struttura e di cosa si occupano?
Siamo in quattro. Due lavorano in magazzino e gestiscono la logistica e le spedizioni e due lavorano in ufficio occupandosi dell’assistenza alla clientela, dell’amministrazione, della manutenzione del catalogo, delle iniziative di marketing online e della gestione del sito.
- Quali strumenti di web-marketing utilizzate per promuovervi online (comparatori di prezzo, adv, social, etc)? E quali sono i più performanti?
Usiamo una gamma piuttosto ampia di strumenti di web marketing (SEM, SEO, DEM, retargeting, display advertising, comparatori, affiliation campaing). Solo in questo modo si riesce ad ottenere una presenza capillare presso il pubblico. Per ogni diversa categoria, poi, ci sono strumenti che funzionano molto bene ed altri meno. Direi che in termini di efficacia abbiamo riscontrato i migliori risultati con il SEM e il retargeting, mentre in termini di efficienza con le DEM e i comparatori di prezzo.
- Quali sono le tre cose più difficili da gestire di un sito di e-commerce?
La più difficile è sicuramente il Web marketing: è un campo dove c’è sempre molto da imparare e da sperimentare e dove è facile bruciare investimenti in iniziative non profittevoli.
Anche la gestione tecnica e funzionale del sito, che noi facciamo in house, è un impegno rilevante. Buona parte del nostro pubblico non è molto pratico del Web e perciò il sito deve essere particolamente intuitivo ed affidabile e deve mettere il cliente in grado di trovare facilmente quello che cerca.
Infine è molto impegnativo gestire la concorrenza. L’e-commerce è un settore che non presenta particolari barriere all’ingresso e perciò si presentano sempre nuovi concorrenti sia dall’Italia che dall’estero. Spesso si tratta di iniziative improvvisate ma sempre più spesso emergono realtà con le quali è difficile misurarsi.
- Quali sono i vostri siti/concorrenti di riferimento?
Sul Web (incluso eBay) ci sono almeno un centinaio di e-commerce dedicati agli animali domestici, ma solo 6 o 7 hanno un giro d’affari superiore a quello di un piccolo punto vendita tradizionale. I principali concorrenti sono società straniere che vendono in Italia con una versione dedicata del loro e-commerce. Si tratta di aziende molto più grandi di qualsiasi realtà italiana e molto determinate a conquistare il nostro mercato lavorando anche in perdita. Possono permettersi budget pubblicitari irraggiungibili per gli operatori italiani e si avvantaggiano di condizioni fiscali e bancarie decisamente migliori delle nostre.
- Il vostro settore risente di qualche tipo di stagionalità? Ci sono periodi di vendita particolari?
L’unica stagionalità rilevante è quella legata all’uso degli antiparassitari nei sei mesi più caldi dell’anno. Per il resto non abbiamo notato picchi o cali nelle vendite legati a particolati periodi dell’anno. Del resto la quota maggiore delle nostre vendite riguarda i mangimi, e cani e gatti devono essere nutriti con regolarità.
- Quante volte avete messo mano al vostro sito rispetto alla prima versione?
Prendendo come orizzonte temporale gli ultimi tre anni, da quando cioè sul sito è presente la sezione di e-commerce, l’unico rilevante restyling è quello avvenuto poco più di un mese fa.
- Se vinceste alla lotteria e vi trovaste dei soldi in più da investire online, come li impieghereste?
Sicuramente aumentando il budget in web marketing e inserendo nuovi collaboratori.
- Cosa manca ancora al commercio elettronico in Italia?
Dal punto di vista del mercato, cioè del pubblico, direi che manca un sufficiente grado di fiducia nell’uso della moneta elettronica e dell’acquisto a distanza. C’è un timore eccessivo nelle frodi online, sia nei pagamenti che nella consegna di quanto acquistato. In realtà chi opera online è spesso più corretto e trasparente del commerciante tradizionale perché più esposto alla concorrenza ed alla pubblicità del proprio operato.
Per quanto riguarda l’infrastruttura logistica direi che i servizi di consegna dei corrieri che operano in Italia potrebbero supportare meglio lo sviluppo dell’e-commerce ad esempio allargando il servizio di consegna al Sabato o consentendo a chi vuole pagare alla consegna di usare anche carte di debito e di credito.
Infine, ma non meno importante, manca a livello politico e istituzionale la consapevolezza che l’e-commerce può essere un reale elemento di sviluppo dell’economia. In Italia scontiamo un gap talmente grande nei confronti di paesi come la Germania, la Francia o l’Inghilterra che se potessimo colmarlo in pochi anni, riusciremmo certamente a creare occupazione stabile e a migliorare significativamente l’efficienza del nostro sistema distributivo. Purtroppo invece l’e-commerce viene ritenuto un settore marginale da lasciare nelle mani dei più forti competitor internazionali.
Riferimenti Utili:
Dogsitter.it – www.dogsitter.it