Nonostante “l’irruzione” sul mercato delle moderne asciugatrici, credo che poca gente scelga comunque di privarsi del più classico (ed anche più collaudato) stendibiancheria, comunemente chiamato “stendino”. Infatti c’è poco da fare: lo stendibiancheria ti consente di asciugare i panni in modo “naturale”, sotto al sole oppure in casa se fuori dovesse esserci una brutta giornata. E sicuramente, almeno a mio avviso, questo metodo d’asciugatura è il migliore, il più adatto a preservare la qualità dei capi d’abbigliamento ed anche quel buon odore di ammorbidente che fa indossare i vestiti con ancora più piacere. Vediamo quindi come scegliere lo stendibiancheria per casa e quale modello comprare.
Quando comprate lo stendibiancheria, credo che per prima cosa occorra “far cadere l’occhio” sulla distanza che intercorre tra un filo e l’altro. Infatti questo parametro è importante, specie se vi trovate a dover asciugare una grande mole di abiti.Il consiglio è quello di scegliere un modello che abbia una certa distanza tra i fili al suo interno, in modo da stendere senza problemi anche vestiti più ingombranti e favorire una maggiore circolazione dell’aria.
In secondo luogo, dovrete capire in che materiale preferite acquistare il vostro stendibiancheria: in commercio esistono modelli sia in plastica che in metallo. Bè io opto sempre per la prima tipologia, dal momento che il metallo tende ad arrugginirsi ed inoltre “da vita” a stendini solitamente più instabili e con strutture più sottili. Viceversa, la plastica è facile da mantenere pulita, vi “grazierà” se scordate lo stendibiancheria sotto la pioggia e, soprattutto, sono presenti strutture in plastica molto più resistenti e massicce rispetto a quelle in metallo.