Per clonazione si intende la generazione di individui geneticamente
identici, cioè con il medesimo genoma; è
una forma di riproduzione asessuata. E' un fenomeno
presente in natura, non solo nei vegetali come sperimentiamo
facilmente noi stessi quando propaghiamo una pianta
per coltivarla in giardino, ma anche negli animali di
tutti ranghi sistematici. Nei mammiferi non si ha riproduzione
asessuata.
UN INDIVIDUO CLONATO E' EFFETTIVAMENTE
IDENTICO PER IL 100% AL DONATORE DEL DNA?
Sì, è identico
al donatore di nucleo, anche se una parte piccolissima
parte del suo Dna appartiene all'individuo che ha donato
la cellula uovo nella quale viene impiantato il nucleo.
L'individuo come lo apprezziamo è però
frutto non solo del suo genoma e dell'ambiente in cui
vive, ma come constatiamo sempre più spesso,
dell'interazione tra geni e ambiente.
La dimostrazione più evidente
è CopyCat, il primo gatto clonato, geneticamente
identico al donatore di Dna, ma con una pelliccia completamente
diversa.
E' MAI STATA EFFETTUATA UNA CLONAZIONE
RIPRODUTTIVA NELL'UOMO?
No, è stata rivendicata da
sette come i Raeliani, dalla francese Brigitte Boisselier,
dal greco Panayiotis Zavos e dall'italiano Severino
Antinori, ma non è mai stata dimostrata.
L'interesse terapeutico delle cellule
staminali embrionali è chiarissimo a tutta la
comunità scientifica grazie alle sperimentazioni
sugli animali. Negli uomini non sono mai state utilizzate
per il rischio che sviluppino tumori.
QUALI TIPI DI CLONAZIONE SONO AMMESSE?
La riproduttiva è proibita
a livello internazionale da moltissime norme, dal Codice
di Norimberga alla Convenzione di Oviedo. Per quanto
riguarda la terapeutica, cioè la produzione di
staminali embrionali a scopo di ricerca, Gran Bretagna,
Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Scandinavia sono più
aperti, mentre gli altri Paesi, compresa l'Italia, sono
molto più cauti.
LA PECORA DOLLY HA DIMOSTRATO UN
INVECCHIAMENTO PRECOCE. QUALI SONO I RISCHI DELLA CLONAZIONE
RIPRODUTTIVA PER LA SALUTE DEGLI INDIVIDUI CLONATI?
I rischi sono ancora molti e
considerevoli. La complessità dei sistemi biologici
fa sì che a oggi, nei mammiferi, la nascita di
un clone sano rimane ancora un incidente di percorso.
Spesso questi animali soffrono di organi dilatati e
deficit immunitari. E' perciò chiarissimo che
per l'uomo la clonazione riproduttiva è assolutamente
inapplicabile.
IL CASO DELLE FALSE STAMINALI COREANE
HA SPOSTATO INDIETRO LE LANCETTE DELLA RICERCA?
Ha creato un piccolo ritardo politico:
la sua falsificazione ha riguardato l'efficienza della
produzione delle linee staminali, non la possibilità
del processo.
ATTRAVERSO TECNICHE DI CLONAZIONE E' POSSIBILE
RIPORTARE IN VITA SPECIE ESTINTE COME IN JURASSIC PARC?
Sì, nel 2002 si è fatto
un tentativo con la tigre della Tasmania e oggi Yanaghimachi
lavora sul mammut in collaborazione con i russi. Il
problema rimane il materiale genetico spesso molto deteriorato.
Questi tentativi sono più interessanti per affinare
le tecniche che per rimettere in vita specie estinte.
FONTE:Carlo Alberti Redi,
direttore scientifico della Fondazione Ircss Policlinico
San Matteo di Pavia e biologo dello sviluppo dell'Università
di Pavia
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