NEL 2006 l'AFGHANISTAN HA GENERATO
OPPIO SUFFICIENTE A PRODURRE MOLTO PIU' DEL CONSUMO
MONDIALE DI EROINA.
Verso la fine di ogni aprile,
in 28 delle 34 province dell’Afghanistan 2 milioni
di contadini incidono i turgidi bulbi da cui sgorga
il resinoso lattice del “taryak”, l’oppio.
Donne, uomini e bambini partecipano alla grande “vendemmia”.
Quella del 2007 è una annata eccezionale: le
generose nevicate dell’inverno, l’abbondanza
di acqua e la precoce primavera dovrebbero garantire
una produzione record, superiore alle 6.100 tonnellate
del 2006.
Quasi tutta l’eroina
consumata nel mondo proviene dall’Afghanistan:
i profitti della vendita e commercializzazione locale
dell’oppio (ed in percentuale crescente della
cannabis) ammontano a oltre 3 miliardi di dollari; il
turnover del traffico internazionale però sfiora
i 40 miliardi di dollari.
6.100 TONNELLATE DI OPPIO PRODOTTE
NEL 2006
Gli oppiacei afghani rappresentano più del 90%
del totale mondiale.
La povertà spinge i contadini
alla coltivazione dell’oppio che ha un
valore di mercato di oltre 100 dollari al chilo,
dieci volte superiore a quello del grano; per le milizie
invece morfina ed eroina sono il mezzo più rapido
per procurarsi armi e denaro.
L’oppio è il business
più sicuro e redditizio.
165 MILA ETTARI COLTIVATI
Molti contadini coltivano per conto
di proprietari terrieri che vivono all’estero
e alcuni boss hanno già accumulato capitali che
investono in immobili e in attività commerciali
in Afghanistan, in Iran, in Pakistan e negli emirati
del Golfo dando vita ad un nuovo cartello della droga.
Il rischio, concreto, è che l’Afghanistan
si trasformi in un narcostato.
Ogni commerciante di oppio ha un burocrate
di riferimento che, previo congruo “bakshish”
(mancia), agevola il trasferimento della merce corrompendo
in misura proporzionale poliziotti, agenti dei servizi
di sicurezza, capitribù, funzionari locali e
uomini politici.
Così le micidiali bustine di polvere
bianca arrivano nelle strade di Londra, New York, Milano
o Zurigo.
3 MILIARDI DI DOLLARI IL GIRO D'AFFARI
MA 40 I MILIARDI DI TURNOVER INTERNAZIONALE
Normalmente, in loco, si può
acquistare l’oppio a 150 dollari al chilo. L’eroina
costa da 3 a 5 mila dollari, dipende dalla qualità.
La “brown sugar”, grani grossi color crema,
costa meno. La 999, sottile e candida come la neve,
è la più pregiata. Sull’etichetta
sono riportati l’annata, la regione di provenienza,
il grado di purezza e l’intestazione del produttore
COME SI FA l'EROINA?
Molti laboratori sono artigianali:
nelle cucine delle fattorie, il lattice dei
bulbi, che si rapprende all’aria e conservato
in pani brunastri viene sciolto e mescolato nella calce
in un bidone di acqua bollente. Quando il liquido si
raffredda viene filtrato e riscaldato in un altro bidone
contenente ammoniaca: il precipitato è morfina
base. Attraverso analoghi procedimenti di riscaldamento
e filtraggio, con l’aggiunta di anidride acetica
e di carbonato di sodio, si ottiene l’eroina di
base, da cui si estraggono, con l’ausilio di acetone,
etanolo e acido idrocloridrico, i cristalli di eroina
purissima.
Nejat, una ong che svolge indagini
per conto dell’Unodc, stima in oltre 1 milione
i tossicodipendenti nel paese. Nella capitale sono almeno
70 mila. Un nuovo flagello sta per abbattersi sull’Afghanistan.
FONTE:Panorama
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